giovedì 25 ottobre 2018

1° Round - Scrivere semplice e chiaro




Tutti sappiamo che cos'è lo stile. In ogni campo della vita, lo stile è espressione di carattere e unicità. Una persona che ha stile ha un suo modo particolare di presentarsi agli altri che la rende inconfondibile. Allo stile attribuiamo qualità che tutti vorremmo avere, come l’eleganza, la naturalezza, la spontaneità e l’originalità. Lo stile è armonia e può essere paragonato ad un edificio ben progettato, dove ogni struttura ha una precisa funzione che si coglie a colpo d’occhio, e di superfluo non c’è proprio niente.
Anche se può sembrare assurdo, quasi tutti gli studenti alle prese con un compito di italiano nutrono l’aspirazione di scrivere ‘con stile’. Non solo buttare giù qualche idea in un modo più o meno comprensibile, ma scrivere almeno qualche bella frase che, con il suo ritmo, soddisfi l’orecchio, riempia la pagina e faccia sentire orgogliosi di sé.
Peccato che la gran parte di loro abbia in mente modelli completamente sbagliati. Per quasi tutti scrivere bene significa scrivere frasi lunghissime, composte da 60, 70, 80 parole, con una quantità imprecisata di verbi, una selva intricata di tempi e pochissima punteggiatura. Adorano lo stile burocratico, con le sue formule asettiche e irrigidite tipiche della modulistica (i vari quant’altro, si veda sopra, con la presente, in oggetto, il/la amico/a, ecc.). Gli studenti si aggrappano ad espressioni antiquate, di cui disconoscono il significato, come a benedette zattere della salvezza: qualsivoglia, vi sono, orbene, ancorché, codesto ecc. Lo si vede in particolare negli incipit, cioè nelle frasi di inizio di un compito: degli sproloqui senza fine, che rappresentano quasi sempre un perfetto esempio di come non si dovrebbe scrivere.
Nasce da qui l’esigenza di chiarire una volta per tutte qual è il modello di stile che dovremmo perseguire. E di fornire una serie di consigli semplici e pratici per evitare di cadere in errori tanto comuni.
La parola magica potrebbe essere ‘concinnitas’: questo vocabolo latino, che ha cambiato di significato nel corso della storia, ha ad un certo punto indicato proprio le qualità di uno stile semplice e chiaro. ‘Semplice’ in quanto rigoroso nella sua organizzazione interna (rispetta gli standard grammaticali) ed ‘economico’ nell’uso delle parole (solo quelle che servono). ‘Chiaro’ nel senso di ‘elegante’ ed ‘armonioso’ nella percezione di chi legge. Insomma, quella che  - per volare un po’ più basso -  un tempo si definiva una ‘forma scorrevole’, che era un piacere da leggere, e nella quale ci imbattiamo sempre più di rado.

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